Invertire o non invertire

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Anche se questo sito è incentrato sull’astrologia, non posso fare a meno di scrivere anche sui tarocchi.

Da questa mia intensa preoccupazione nelle ultime 3 settimane circa, è emerso un problema che preoccupa tutti i lettori di tarocchi, principianti e anche esperti, ovvero il tema delle inversioni.

I lettori di tarocchi si dividono in due grandi schieramenti: quelli che leggono le inversioni e quelli che non le leggono. Per inversione si intende quando la carta dei tarocchi si presenta in un disegno capovolta. Quasi tutti i libri che trattano il significato dei tarocchi danno due interpretazioni: dritta e rovesciata.

Di solito il significato dell’inversione è l’opposto del significato verticale e di solito è negativo. Ma ci sono anche altri modi di interpretare le inversioni, come ad esempio un blocco alla manifestazione del significato verticale, o un’esperienza interiorizzata rispetto a una manifestazione esterna.

Il fatto è che alcuni sostengono che si tratti di una ridondanza. Il significato principale della carta è tutto ciò che serve e, dato che il mazzo dei tarocchi contiene 78 carte, è più che sufficiente per coprire la variegata esperienza umana. Gli aspetti negativi del significato della carta possono essere presi in considerazione insieme a quelli positivi nell’interpretazione del normale disegno verticale e non c’è bisogno di dividere l’esperienza umana in bianco e nero, perché non è così, è molto più sfumata e contiene aspetti positivi e negativi uno accanto all’altro.

Coloro che amano il raddoppio delle interpretazioni delle carte da 78 a 156 significati affermano che le rende più ricche e ricche di sfumature. Sono in grado di estrarre dalle inversioni cose che non sono presenti nella posizione verticale delle carte.

Tutto si riduce a preferenze personali, che forse riflettono anche lo stile cognitivo del lettore. Coloro che non amano le inversioni sostengono che la loro comparsa negli spread crea un blocco al flusso intuitivo della lettura e non aggiunge nulla di sostanziale, mentre coloro che utilizzano le inversioni sostengono che esse arricchiscono e danno un tocco in più al significato verticale regolare, quindi sembra che non abbiano un problema di flusso con le inversioni come il primo gruppo.

E non è una questione di esperienza e conoscenza: ci sono lettori che hanno usato le inversioni per anni e un giorno hanno deciso di abbandonarle perché hanno scoperto che le loro interpretazioni erano migliori senza di esse. Personalmente, dopo aver fatto letture con inversioni e senza, mi sembra di rientrare nella categoria che sperimenta questo tipo di interruzione del flusso intuitivo della lettura, e le inversioni creano una sorta di analisi-paralisi che alla fine non aggiunge molto alla qualità, alla ricchezza e all’accuratezza dell’intera lettura. Ma forse cambierò idea in seguito.

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